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Marta Cocco

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20 Dicembre 2019 da Marta Cocco Leave a Comment

I 5 sensi al servizio di post, audio e video

Mini guida per sfruttare i 5 sensi per post, audio e video

Hai presente il pezzo di Ratatouille della Disney Pixar dove il critico gastronomico Anton Ego assaggia il piatto fatto da Remy?

Appena le su papille gustative vengono a contatto con il sapore del piatto che ha preparato, lui torna indietro nel tempo a quando era un bimbo e quel piatto glielo preparava la sua mamma. Si emoziona così tanto grazie alla ratatouille preparata da Remy che, da uomo algido e tutto d’un pezzo, diventa subito affabile.

Cosa c’entra la Disney con i 5 sensi e i contenuti?

A seconda del tuo mestiere, quando crei audio, video o i testi per il blog dove parli dei tuoi prodotti o della tua attività, non devi sottovalutare i 5 sensi di cui il nostro corpo è dotato.

Grazie a essi attivi parti del cervello che lavorano su base irrazionale ed emotiva che se stimolati a dovere fanno prendere delle decisioni d’acquisto ai tuoi potenziali clienti.

In più, come abbiamo visto dall’esempio della Disney, i 5 sensi sono legati anche alle emozioni e sensazioni positive o negative profonde che fanno avvicinare o allontanare le persone da un prodotto, un’attività.

In questo caso puoi sfruttare i 5 sensi per avvicinare le persone a te. Tieni a mente che quando riesci a toccare le corde emotive nelle persone, stai facendo bene.

Come utilizzare i 5 sensi per creare contenuti

1. Olfatto

Per ora le foto e i video non ci permettono di creare dei post in odorama nel blog e su instagram e facebook.

Quello che però puoi fare quando scrivi un testo per un blog post è descrivere un odore, un profumo perché questo creerà delle immagini nella mente di chi lo leggerà e la sua attenzione sarà concentrata sul suo testo. L’immaginazione si metterà in moto e il lettore vorrà saperne di più. Perché questo accade? Perché siamo programmati per assegnare agli odori delle emozioni legate a dei ricordi.

Ad esempio il profumo di una torta o di biscotti fa subito venire in mente una sensazione di buono, ricorda nonn*, zi*, casa, accoglienza, calore umano, famiglia, amore in più forme, passione. La descrizione di un odore non piacevole mette in allerta, fa provare disgusto, incuriosisce.

Quindi mettiamo caso che con la tua attività (pasticcere, panettiere, fruttivendolo, fioraio, parrucchiere, beauty dog…) tu sia a contatto con degli odori particolari, potresti utilizzare questo fattore per creare dei contenuti.

Altro esempio: il cane puzza da morire quando il suo pelo si bagna. Appena lo leggi il cervello ti rimanda un “che schifo” però sei curioso di conoscere il motivo del cane puzzolone.

C’è chi riesce a sfruttare l’olfatto anche grazie alle immagini o video. Hai presente quelle foto su IG che hanno un dettaglio che si muove come ad esempio il fumo sopra una tazza che lo fa percepire come un qualcosa di bello caldo?

Ecco, serve per stimolare la nostra materia grigia e rimandarci dei segnali, anche se non sai se dentro c’è caffè, the o una cioccolata calda.

Ciascuno di noi riporta l’immagine a un qualcosa di preciso e puoi sfruttarla in base a chi sono destinati i contenuti che crei.

2. Udito

Musica, voci, rumori.

L’udito, come gli altri 4 sensi, ogni giorno è messo a dura prova. Pensa a come lavora a favore o contro chi crea contenuti. La voce di un audio Telegram o di una puntata di un podcast è molto più diretta, intima e personale.

In un attimo ti fa capire se potrai entrare in sintonia con quella persona, anche se non la conosci dal vivo o ti annoierà a morte anche se l’argomento ti interessa.

A me è capitato di smettere di seguire dei professionisti molto competenti nel loro campo solo perché la loro voce mi annoiava e non mi trasmetteva niente di positivo. E quando andavo a leggere un testo scritto da quella persona mi immaginavo la sua voce e chiudevo la pagina.

3. Vista

Instagram ha puntato tutto sulla vista.

Le foto fighe, i filtri, gli effetti delle stories che stimolano il fanciullino del Pascoli che è sempre dentro di noi, mettono in moto la voglia di scherzare e giocare.

La vista è quel senso che davanti a un sito web con la homepage incasinata ti fa scappare. Lo stesso ragionamento la tua mente lo fa quando vede un blog post impaginato male, con i font e gli accostamenti di colore che fanno sanguinare le retine.

Quando i tuoi occhi vedono delle foto che raccontano un qualcosa, stuzzicano la fantasia, le emozioni, dei testi che trasmettono un senso di pace perché ordinati, il cervello entra in modalità accoglienza ed è ben disposto a leggere.

Infatti tieni presente che fino ad ora ha solo scansionato. Visto che non gli hai fatto attivare nessun sentimento di allerta, proverà a leggere anche il testo.

Attenzione: se cervello, una volta che mette in moto i neuroni legge cose non gli aggradano, mollerà la pagina che ha davanti.

Pensa a quando scrolli sulla time line di fb o instagram.

Dopo un po’ è come se il tuo cervello non vedesse più quello che gli occhi hanno davanti. Deve arrivare un qualcosa che accende di nuovo la sua attenzione per farti fermare il pollice e vedere il video, la foto o leggere una caption.

4. Tatto

Può sembrare strano ma persino il tatto ha il suo perché nella creazione di contenuti.

Come detto poco più su, se trovi un qualcosa che per qualsiasi ragione ti fa smetter di scrollare sullo smartphone, come una stories che ti interessa tieni il dito sullo schermo per guardarla meglio, oppure leggi il testo sul social o su di un blog.

Puoi utilizzare il tatto allo stesso modo dell’olfatto. Puoi far immaginare cosa si prova nel toccare un qualcosa in particolare perché riesce a richiamare delle sensazioni precise. Leggendo ruvido, liscio, zigrinato, in rilievo, velluto, caldo, freddo, morbido, appuntito dentro la tua mente appaiono varie figure che richiamano sensazioni specifiche.

Il tatto è uno dei sensi che viene utilizzato molto nel mondo dei food blogger, della lavorazione di materie prime, nella descrizione dei prodotti negli e-commerce di ferramenta ma anche nei blog e riviste e di arredo della casa.

5. Il gusto

Beh non puoi mangiare il tuo notebook o il tuo smartphone. Ma a seconda del tuo lavoro, puoi di sicuro stimolare il senso del gusto. Specie se lavori nel campo dell’enogastronomia.

Non dimenticare che olfatto e gusto sono legati tra loro e spesso si completano. Pensa a quando bevi un bicchiere di vino o di birra. Alcuni sentori che hai percepito nella bocca, quando arrivano in fondo alla lingua vengono percepiti in maniera diversa anche dall’olfatto e viceversa.

Oppure quando annusi un limone. Li per li hai un rimando positivo, poi assaggi il limone e inizi a fare le smorfie.

Perché la pubblicità mostra le lattine traslucide e non opache e i bicchieri belli freschi con le goccioline? Perché quando le vedi il cervello attiva la parte del mangiare e bere per sopravvivere e quindi che quella bibita di sicuro gli farà passare la sete.

Bonus

I 5 sensi sono un’arma segreta che puoi utilizzare per creare i tuoi contenuti anche quando sei a corto di idee. Vuoi coinvolgere di più le persone che ti seguono sui social, portale nel tuo mondo anche grazie ai tuoi gesti e percorsi quotidiani che fai con i tuoi 5 sensi.

 

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